A mio padre (Come una preghiera)

Per quello che sei stato, padre mio, non avrei potuto che amarti. 

Per il tuo nome, Pietro, che rimanda alla forza della roccia. E forte come una roccia sei stato sempre.

Per il tuo impegno di genitore. Per quella tua capacità di affrontare le cose con serietà e leggerezza. Per quel tuo fare gentile con le persone tutte.

Per quella tua ironia intelligente che faceva sorridere e riflettere.

Per avermi insegnato ad ascoltare.

Per tutte le barzellette e le storie che hai raccontato, quante altre avrei voluto sentirne, e ogni volta c’era un insegnamento. Per la tua lealtà, eri mediatore di fiducia, con cui hai conquistato la stima e il rispetto di tutti.  Per la tua fede in Dio, faro della tua vita, e volevi pregare anche quando le parole non riuscivi più a dirle.

Per aver saputo affrontare la sofferenza con grande dignità e non avresti mai voluto farti vedere vinto.

Per tutte le volte che mi hai detto grazie.

Per quando hai iniziato a cucinare e un uovo in padella si era gonfiato come un palloncino, con il bicarbonato al posto del sale.

Per avermi portato insieme a Paolo, Francesca, Giorgio nei boschi di Verghereto e al mare d’estate, la mattina presto, a respirare l’aria buona. Per la passione che hai avuto per il tuo giardino, per quelle belle zinnie di cui andavi fiero e ti piaceva selezionarne con nuovi colori.  “Queste sono le ultime”, avevi detto qualche tempo prima di morire, ed era d’agosto. Tre mesi dopo, come per miracolo, a novembre, una zinnia fucsia nasceva dalla pietra sotto la tua finestra. Continuerò ad amarti per tutte le cose che non mi hai mai detto, ma che mi hai insegnato col tuo fare. Per avermi lasciato come ricchezza il tuo grande esempio di onestà.

Arrivederci babbo Pietro.

30 marzo 2021

Contact to Listing Owner

Captcha Code