Niente male l’incipit delle aste londinesi autunnali della sempre meno importante Frieze week (vieppiù più cannibalizzata man mano che passano gli anni da Art Basel Paris della settimana successiva), con Christie’s che, da una salesroom “ben intonata” (cioè con “voglia di fare ma senza eccessi”) e altrettanto ben guidata da Adrien Meyer, porta a casa risultati soddisfacenti con un numero accettabile di invenduti (da segnalare gli Impressionisti Chagall, Renior e Pissarro, oltre a e 4 fisiologici “ritiri” pre-asta, conseguendosi ad ogni modo un buon l’88% di “venduto” con 82 milioni di Sterline incassate in totale) partendo da un buon catalogo, senza troppi lotti garantiti dalla Casa o da terze parti (ma in ogni caso ben 27 lotti – sostanzialmente i più importanti- su 52, cioè poco più della metà quando in passato si era giunti anche al 65% e oltre di “garantito”), stimato mediamente in modo equo rispetto ai tempi “di riflusso” che sta vivendo l’Art Market globale.
Sicchè, a fronte di un Balloon Monkey di Koons (di proprietà di Damien Hirst) che meno di dieci anni fa avrebbe realizzato 25 milioni di Sterline e che oggi ne incassa (giustamente) un quarto e di un De Kooning ampiamente sotto le stime minime a 3 milioni 3 mezzo, ritroviamo i Maestri “evergreen” del Dopoguerra che, senza i voli pindarici di prezzo che hanno denotato spesso i recenti anni passati, realizzano solidi risultati, come, per i rispettivi top lots della serata, Lucien Freud sui 12 milioni, Richard Prince a oltre 4 milioni per una classica “infermiera” (e oltre 2 milioni per una fotografia – finalmente si rivedono prezzi di un certo peso per questo tipo di media che, l’anno passato, ha visto i top lots fermarsi a 1 milioni di Dollari!- di un altrettanto classico “cawboy”), David Hochney a 4 milioni e mezzo, Ed Ruscha e Cecily Brown oltre i 3 milioni e Alighiero Boetti ampiamente sopra i 2,3 milioni per una “mappa” di ottima qualità.
Dall’Evening Sale di Sotheby’s a Londra nella medesima settimana di Frieze, Sessione di tono minore (Sotheby’s si sta concentrando sulle Sessioni nella sua nuova Sede parigina di dopo metà Ottobre durante Art Basel Paris) ma emerge uno spunto che merita rimarcare: quello Anselm Kiefer, un Maestro di valore immenso che il Mercato ha spesso faticato (seppure ogni tanto qualche lotto milionario sia già stato battuto) a premiare, probabilmente per l’afflato di mestizia che spesso ricorre nelle sue opere (le più importanti sono su supporto di piombo). E’ ben vero che il milione di Sterline incassate (ma senza garanzia sul presso della Casa o di Terze parti) per l’opera del Maestro tedesco “Der morgenthau plan” (immagine sotto) è una frazione dei 13 milioni (garantiti da un IRBS, che hanno rappresentato un terzo degli incasso dell’intera Sessione) pagati per “L’Arbois, Sainte-Maxime” di David Hockney, non di meno, anche considerando che un novero di opere di buon livello di Kiefer le case d’asta lo stanno sempre più frequentemente proponendo in vendita, un’indicazione che emerge per i collezionisti che volessero acquistare un Kiefer è probabilmente quella di “non aspettare troppo”.
Un salto a volo d’ uccello oltreoceano solo per sottolineare i quasi 60 milioni di Dollari di incasso a New York per l’Asta unipersonale della Collezione di Dorothée Lalanne realizzati da Christie’s, di cui 7 milioni e mezzo per il grandissimo Centauro – che quasi decuplica le stime minime – e oltre 6 milioni per il grande Orso, che le raddoppia, con François-Xavier Lalanne che si dimostra sempre più Maestro globale ricercatissimo, e rieccoci a Londra. L’Asta serale di Moderno e Contemporaneo, con cui si è chiusa sostanzialmente la settimana londinese di Frieze, tenutasi da Phillips ha segnalato un Mercato “annaspante”, quantomeno presso la storica Maison detenuta del Gruppo Russo Mercury, con un incasso di soli 15 milioni di Sterline (grazie a “San” Hockney, che ne incassa da solo quasi 3 e mezzo per la sua opera del 2005 “Path Through Wheat Field, July”), quasi il 20% in meno delle scorso anno.
Al di là di un Catalogo che appariva debole e che è stato punito anche oltre le sue manchevolezze (solo altri 2 lotti hanno realizzato sopra il milione e molti lotti sono stati battuti sotto le stime minime: fra questi, un “cinque tagli” verde di Fontana, stimato al minimo 850 mila Sterline), preoccupante il livello di invenduto (fra cui il ritratto del Principe Carlo di Andy Warhol il cui ritratto della Principessa Diana -immagine sotto- ha invece realizzato nella stessa sezione 1,2 milioni di Sterline), al 22%.
Paolo Turati