Nella dimensione del silenzio, forse, riusciamo a mettere d’accordo le tre istanze della personalità: l’Es, l’Io, il Super Io.
Solo nel silenzio è possibile scoprire cosa ci lega al Creato e al Creatore.
Nel silenzio, secondo Sant’Agostino, risiede il fondamento della parola. La parola alberga nella coscienza, la mente la matura nel silenzio. Il silenzio generato dallo stupore, dal rispetto. Il silenzio di chi sale in ascensore e non vede l’ora di arrivare al piano.
Il silenzio di un telefono nell’attesa di un amore ormai perduto. Il silenzio della notte in campagna, di un campo innevato. Il silenzio della montagna. Il silenzio di chi non risponde alla domanda, di chi tace indagato per una colpa, il silenzio di chi è colto in flagrante.
Pausa in una conversazione. Il silenzio dell’attenzione, dell’eremita, del distacco dal mondo. Il silenzio di Dio. Il silenzio dei morti, dei vivi di fronte alla morte. Il silenzio dopo la passione dei corpi, il gioco del silenzio quando è la parola ad interrompere il silenzio. John Cage celebrerà il silenzio con quattro minuti di pausa in un concerto e la musica acquisisce forza. Il silenzio dell’artista che crea, si isola dal mondo. Il silenzio della meditazione, quello dell’ascolto. ”Tutti parlano nessuno che abbia a dire”.
Scomparso il rumore della folla, il vociare dei bambini al parco nel tempo della pandemia, anche i piccioni non tubano in cerca di cibo. Nel vuoto spettrale delle città, nelle strade ingoiate dal silenzio, abbiamo riscoperto il silenzio.
Per un poco, abbiamo saputo ascoltare il suono della vita che scorre dentro e fuori di noi. “Ci sono cose in un silenzio che non credevo mai…” La foglia d’autunno che cade, il pulcino che nasce, il nostro respiro, il battito del cuore, la forza del pensiero, delle emozioni. Sono la voce del silenzio.
27 marzo 2021