Molte persone non sognano. E’ una realtà. Ma a dir meglio non è che non sognino: non si ricordano cosa abbiano sognato durante le ore del sonno.
Ecco, questa è una condizione negativa in cui si pone l’individuo. Negativa, e molto, perché il sogno svolge una funzione molto importante sulla nostra psiche e sulle nostre capacità di riequilibrio. Addirittura il sognare positivo è uguale al pensare positivo in quanto il sogno altri non è, su frequenze importanti sotto l’aspetto mentale e psico fisico, che il pensiero divenuto realtà virtuale.
Se infatti riflettete su cosa, in pratica, sia il sogno vi rendete conto che è come vivere un film, il vostro film. E’ una vera e propria realtà, un’avventura con tutti i suoi aspetti emozionali, carichi di tensione o di piacere, di adrenalina o di pace analogamente a come la stessa situazione la si può vivere nella realtà.
Pensate che ci sono persone, addirittura Maestri, che hanno fatto del sogno la loro prima realtà relazionale con gli altri, cioè vivono nel sogno la vita dei propri desideri riuscendo a condizionare il sogno e quindi il pensiero, con gli accadimenti che loro desiderano. Paradossalmente, se si riuscisse facilmente a condizionare il sogno così come avviene per il pensiero, potremmo essere ogni volta che si sogna ciò che si desidera e viverla con tutta l’empatia che il sogno trasporta psicofisicamente: oggi potrei essere un pilota di Formula 1, domani un grande sciatore, dopodomani avventurarmi in una vacanza nella giungla con tutti i pericoli che essa comporta, vivendomela per come vorrei che essa sia. Addirittura riuscire a vivere con tutta l’intensità che si conviene una storia d’amore.
Quindi comprendete l’importanza del sogno, della qualità che dobbiamo dare al sogno, della necessità di sognare e di sognare bene.
Esso ci permette di ristabilire ciò che è limite alle nostre capacità, l’espressione dei nostri desideri ma anche e soprattutto la misura di quel che veramente desideriamo e a cui magari rinunciamo.
Dobbiamo avere la forza di inseguire i nostri sogni, saperli riconoscere, poterli vivere e raggiungere nella realtà reale perché è nella misura delle azioni e nella volontà che si pone all’impegno che riusciamo ad ottenere i risultati sperati e dunque “sognati”.
Io consiglio sempre a chiunque di ristabilire il contatto con il proprio “Io” ricercando, chiedendo a se stessi di ottenere la capacità di sognare. E non bisogna aver paura di farlo. Molti infatti hanno paura del sogno, non sognano perché non danno importanza al sogno e, in parte, anche al sonno ma soprattutto alla qualità del sonno e anche, pertanto, a quel che il sonno trasporta.
Considerate che nel sonno si raggiungono frequenze che solamente in quelle condizioni si riescono a raggiungere e che, se gestite in maniera equilibrata e canalizzata, possono riportare risultati sorprendenti – anche in termini di salute – se non addirittura miracolosi.
Attraverso il sogno si riesce a intervenire sulle attività del nostro organismo, sul nostro umore, sul nostro stato d’animo, e svegliarci al mattino con sensazioni e vitalità differenti a seconda di quel che abbiamo vissuto – perché il sogno da l’impressione di averlo vissuto veramente – durante il sonno.
In questo contesto si riesce a condizionare poi la quotidianità e cambiare le proprie attitudini e vivere una vita con una qualità di contenuti migliore.
Da “I colloqui con Andrea” di Vittorio Spampinato – presso lo Studio Andrea Penna – Preganziol, marzo 2021