La diversità

“Solo se riusciremo a vedere l’universo come un tutt’uno

in cui ogni parte riflette la totalità e in cui la grande bellezza

sta nella sua diversità,

cominceremo a capire chi siamo e dove stiamo.” 

Tiziano Terzani

Affrontando la tematica della diversità, nel mio libro “Il patto dell’anima” avevo istintivamente scelto di inserire, all’inizio del capitolo, quanto scritto da Tiziano Terzani e questo, non soltanto perché la mia anima di nomade mi aveva spinto a divorare i suoi libri, quanto per la mia totale condivisione di quanto da lui espresso.

Leggendo queste righe sono mi è tornata alla mente una comunicazione di mia figlia che, ormai libera dal peso del suo corpo terreno, mi diceva di sentirsi parte del Tutto, con queste parole: ”Cerca di immaginare, se puoi, che sia un’unica cosa il sole che sorge e la luna che brilla.. un fiore che sboccia ed una farfalla che vola; pensa all’acqua pura e limpida di un fiume di montagna che scorre lungo pendii scoscesi fino al mare.. all’aria che ti circonda ed avvolge. Ecco, io sono tutto questo”.

Come dice il buon Terzani, proprio nello scoprire la bellezza della diversità con la quale dobbiamo misurarci nel mondo terreno della dualità, sta la vera comprensione di chi siamo e di appartenere al Tutto. Quella terrena  è una missione di consapevolezza e solo comprendendo che siamo qui per amare i nostri simili, anche per la loro diversità, avremo fatto un passo importante nel nostro cammino evolutivo. 

“Il colore del sangue e delle lacrime è lo stesso per tutti“:un’altra citazione che arriva dall’etere e che dovrebbe veramente farci riflettere sul senso della nostra vita e su quanto troppo spesso ci dimentichiamo di vedere nel nostro prossimo, chiunque esso sia, un nostro fratello.

L’altro ci fa sempre da specchio e questo non ci piace, in quanto evidenzia quello che solitamente tendiamo nascondere perfino a noi stessi; le persone delle quali ci circondiamo come  figli, fratelli, sorelle, grandi o piccoli amori, amici o nemici, non sono arrivate casualmente a far parte della nostra vita, ma personaggi perfetti per una rappresentazione teatrale. Sono anime che a volte si immolano per farci comprendere i nostri errori e che, il più delle volte, quando questo accade, non sono comprese e vengono da noi allontanate.

Guardiamo sempre l’altro come diverso solo perché non segue canoni estetici o comportamentali a noi familiari, per la nostra innata paura a confrontarci con realtà  che ci sembrano fuori dalla norma. Ma in cosa consiste la normalità? Se ad esempio il 90% delle persone fosse non vedente o disabile, i diversi sarebbero le persone che noi giudichiamo normali!

 Se in qualche modo vogliamo cambiare il mondo dovremmo spiegare, in particolare ai bambini, che “diverso” non significa “sbagliato” e che ci sono persone che magari soffrono, ritrovandosi un corpo non conforme ai comuni criteri di normalità e che non riconoscono come proprio. Se educassimo i bambini alla accettazione della diversità, in tutte le sue manifestazioni, fin dai primi anni di scuola, sicuramente ci sarebbero minori casi di becero bullismo, quando loro  cominciano ad essere un po’ più grandi.

Molte persone non sopportano di vedere una coppia che non sia “normale” e quindi, dal loro punto di vista, canonicamente costituita da un uomo ed una donna.  Quando si trovano dinnanzi ad una coppia di omosessuali gridano allo scandalo ed al peccato, vittime dell’indottrinamento di una religione che ovviamente non si è adeguata ai tempi, tralasciando qui di parlare di popoli che ancora, secondo tradizioni ataviche, uccidono chi si macchi di una tale colpa.

Ci dimentichiamo che esistono amori che vanno oltre all’involucro umano e che due anime particolarmente legate in terra e dello stesso sesso, possano essere state precedentemente fratello e sorella o magari padre e figlia. Questi sono incontri speciali e di una profondità estrema tra anime che si sono già conosciute ed amate: anime che non possono fermarsi davanti a quello che la gente dice essere “corretto” o “sbagliato”.

Riconoscere la diversità significa andare oltre a qualsiasi forma di giudizio che non dovrebbe mai esistere.

Quando assumiamo il ruolo di giudici, siamo ovviamente scollegati dalla voce della nostra anima e  perdiamo la comprensione di quell’Universo nel quale, come dice Terzani, la vera bellezza sta nella sua diversità che identifica ogni particella esistente, nella sua unicità e perfezione, quale riflesso del Tutto.

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