L’illusione del Tempo e della Morte

La freccia del tempo è un’illusione. La percezione, da parte della coscienza (per lo meno da parte della sua parte più logico razionale), del susseguirsi tempo è una struttura mentale necessaria per osservare la realtà, e adattarsi ad essa. 

In particolare, è un’illusione, che nasce dall’erronea associazione del fluire del tempo con la percezione dell’aumento di disordine nella realtà (ovvero l’aumento di entropia nella materia). 

Ben sappiamo infatti dell’assenza del concetto di tempo lineare nell’inconscio, e forse anche nel sub-conscio: a quest’ultimi, infatti, poco importa l’osservazione del disordine crescente della realtà fisica: operano su un altro piano. In essi regna un ordine implicito, come direbbe D. Bohm, basato su dei principi ordinatori o archetipi, che trascendono lo spazio-tempo.

Ci sono analogie anche nel confronto dei diversi concetti di tempo nella fisica classica, Relatività e nella Fisica Quantistica. Per la fisica classica il tempo scorre linearmente (passato-presente-futuro); per la Relatività, lo spazio-tempo è addirittura un unico tessuto a quattro dimensioni dove accadono eventi locali e deterministici (ovvero la causa precede sempre l’effetto). Infatti, fisica classica e Relatività costituiscono infatti la fisica usata dalla nostra coscienza razionale che osserva la realtà macroscopicamente.

Altro mondo è quello microscopico ed invisibile della fisica quantistica: il tutto appare come una danza indipendente di micro-eventi, senza una freccia preferenziale del tempo… deve sono possibili persino degli eventi non-locali ed a-causali (dove un effetto può addirittura precede la causa). Ed infatti la fisica quantistica è la fisica dell’inconscio, ne descrive bene i processi.

Il messaggio chiave è dunque questo: passato, presente e futuro (ovvero la freccia del tempo) sono dei concetti creati dalla nostra conscia, quando, con la sua parte più razionale e logica, pensa di essere confinata nella materia, o nell’energia (nel senso classico) e quindi osserva sé stessa e la realtà. In sintesi, si potrebbe dire che lo spazio-tempo è uno stato della Coscienza Individuale.

Inconscio, sub-conscio e gli stati di coscienza espansi tendono invece a percepire gli intervalli di tempo riuniti come in una totalità indivisibile, navigabile in avanti ed indietro. La realtà diventa un grande ologramma.

Illustri mistici, filosofi, pensatori e scienziati lo confermano. Il Premio Nobel Sir Roger Penrose dell’Università di Oxford e i ricercatori del Max Planck Institute for Physics di Monaco hanno suggerito che l’universo fisico in cui viviamo sia solo una nostra percezione e che dopo la morte fisica si apra una dimensione infinita oltre lo spazio-tempo. 

Ad ulteriore sostegno, si può osservare che tutte le equazioni della Fisica sono simmetriche rispetto al tempo: come dire che la freccia del tempo può avere due direzioni, si può andare avanti ed indietro nel tempo. Esiste inoltre una bellissima equazione che descrive l’Universo senza la variabile tempo: è l’equazione di Wheeler-DeWitt. In effetti, se l’Universo comprende il tutto, e non esiste un Osservatore all’esterno all’Universo stesso (in quanto ne è compreso), chi può fare misure di tempo?

E questo potrebbe essere vero, a parer mio, anche per la Coscienza Universale nella sua totalità: se tutto è Coscienza allora non c’è nulla al di fuori di essa che la possa osservare, e che possa fare delle misure di tempo: quindi l’equazione di Wheeler-DeWitt potrebbe addirittura essere vista anche come l’equazione della Coscienza Universale.

Questo modello di Coscienza Universale ricorda anche l’Ordine Implicito di D. Bohm, l’Etere Spaziale pervasivo di M. Todeschini, il Vuoto Quantistico come livello minimo di energia, il Campo Unificato di A. Einstein, il Mare di Paul Dirac, il Vuoto del Tao, capace di produrre tutte le forme, e forse anche il Pleroma di Jung. Concetti tutti riconducibili ad una Coscienza Universale che, in senso religioso, potrebbero richiamare il Divino che il Tutto pervade (si pensi al pensiero orientale ed al panpsichismo del nostro S. Francesco). Ci sono argomentazioni simili anche nei lavori di Robert Lanza, come illustrato nel libro “Beyond Biocentrism: Rethinking Time, Space, Consciousness, and the Illusion of Death”. 

In analogia con la Teoria Quantistica dei Campi (TQC), si potrebbe anche immaginare che ogni Coscienza Individuale sia come un’eccitazione che emerge (per rottura di simmetria) dalla Coscienza Universale, così una particella virtuale emerge dal vuoto quantistico della TQC, per rituffarsi in essa portando con sé tutti i ricordi che ha accumulato nello spazio-tempo.

Le innumerevoli Coscienze Individuali che emergono continuamente dalla Coscienza Universale creano nuova informazione (nuovi archetipi o riempendo di esperienza archetipi già esistenti) attraverso le esperienze vissute nello spazio-tempo (questo richiama i principia della Teoria dell’Enazione del neuro-scienziato Francisco Varela). L’entropia della Coscienza Universale va quindi progressivamente diminuendo (non aumentando).

Ma del resto, lo diceva anche Teilhard de Chardin (scomparso nel 1955) padre gesuita, geologo, paleo-antropologo: la vita non è una catena di eventi fortuiti, puramente casuali ma avanza in una “no-ogenesi” che unifica tutte le coscienze oltre la materia: il punto omega è l’apice finale di questo processo. Il punto omega è il punto in cui tutte le coscienze individuali scopriranno che sono non affatto individuali che non sono confinate nella materia ma sono parte integrante della coscienza universale dalla quale sono emerse.

Anche il progetto Gateway (CIA) ha concluso che la coscienza universale è come un gigantesco ologramma, che codifica contemporaneamente tutte le fasi del tempo: passato, presente e futuro. 

Lo spazio-tempo è uno stato della Coscienza Individuale.

L’assenza dello spazio-tempo è uno stato della Coscienza Universale.

Conclusioni

L’illusione del tempo deriva dal fatto che la nostra Coscienza Individuale, per lo meno con la parte più logico razionale, osserva l’aumento del disordine (entropia termodinamica) della materia nello spazio-tempo che ci circonda. Questa illusione crea l’erronea condanna dell’Universo – ma anche di noi stessi – alla morte termodinamica, nel totale disordine. 

Non ancora so dire, a livello personale, se ci sia davvero una legge del karma ed un processo evolutivo morale di reincarnazione. Ma so per certo che non c’è la morte, e che la reincarnazione potrebbe essere un susseguirsi di piani esistenziali coesistenti nell’illusione del tempo, secondo i principi della Natura.

Per approfondimenti i link alle due dirette sulla piattaforma NuovaMente:

  • https://www.facebook.com/Nuovamente.net/videos/7007628715975386 

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