Lindos

A 56 km da Rodi citta’ si trova Lindos.

Omero ne parla in occasione della guerra di Troia: Lindos mandò 6 navi. A quei tempi era la città più importante dell’isola, con due porti aveva il monopolio dei commerci in tutto il Mediterraneo.

Fu nel 6 secolo AC che raggiunse l’apice della sua ricchezza non solo economica, ma artistica, letteraria, architettonica.

Cerco di tenere a mente tutto questo intanto che camminiamo negli stretti vicoli invasi da brutti negozi, uno la copia dell’altro, un artigianato ripetitivo che mostra improbabili statue di divinità’: anche loro sembrano mal sopportare questa invasione di cattivo gusto.

Per fortuna si intravedono ancora molte case del 16 e 17esimo secolo, preservate dall’occhio attento del ministero dell’Archeologia. Sono state ristrutturate, trasformate in studios e pensioni, alcune hanno per ogni stanza minipiscina di un metro per due: a 300 euro al giorno offrono l’illusione di una private swimming pool.

Il mar Egeo si gira dall’altra parte per non vedere. Annoiati asinelli trasportano turisti sovrappeso su fino all’acropoli che domina la cittadina bianca. Con una gomma immaginale cancello negozi e turisti. Le cronache antiche raccontano che Alessandro Magno, Elena di Troia con Menelao, Artaphemes Re di Persia vennero a visitare il Tempio di Atena.

L’acropoli è racchiusa dentro le mura della fortezza costruita dai Cavalieri di San Giovanni. Appena entrati, due importanti monumenti scavati nella roccia: una piattaforma che conteneva la statua di Atena e il profilo di una barca a tre remi del 170 AC.

Ovunque colonne, piattaforme, e poi una scala, detta “la scala del paradiso” perché da’ l’impressione che conduca fra le nuvole, ci introduce nella Propylaea dove c’è la ricostruzione del tempio di Atena, dea della saggezza e della guerra, una guerra non solo con nemici esterni ma anche con quelli dentro di noi, da affrontare e sconfiggere con la saggezza.

La ricostruzione e il restauro sono stati eseguiti da una spedizione archeologica italiana: c’è scritto che hanno rovinato il tutto, usando grande quantità di cemento e non rispettando le proporzioni.

Ancora la gomma immaginaria e siamo nel tempio: possiamo sentire il profumo degli incensi e delle essenze, il suono dei tamburi dei sacerdoti, le preghiere davanti alla statua di Atena di marmo, legno, oro e avorio: l’imperatore Theodosio la fece portare a Costantinopoli insieme a tutto il tesoro del tempio, e poi fece distruggere tutto nel 396 DC considerato idolatria e uccise i sacerdoti.

Entro le mura del tempio abitava anche l’oracolo, mediatore fra gli dei e gli uomini. Confida a Bhola, si comprendono l’un l’altro, che aveva pronosticato tutto questa distruzione e l’allontanamento degli uomini dal Sacro.

Ritorniamo a Rodi e notiamo che lo Sky Line è cambiato: oddio che cosa è successo in poche ore? Nel porto è ormeggiata un’enorme e mostruosa nave da crociera. Lunga 294 metri, 1253 cabine, può ospitare fino a 2798 passeggeri più 1000 di equipaggio. Anche questa era stata prevista dall’oracolo. Poseidone chiama a raccolta le Nereidi e scendono negli abissi marini, Elios con il suo carro di fuoco si rifiuta di sorvolare la nave e lascia subito il posto a Selene che malvolentieri si mostra, ma solo uno spicchio.

Mariarosa Genitrini

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