Vivere

“Vivere, senza malinconia / Vivere, finchè c’è gioventù/ Perché la vita è bella e la voglio vivere sempre più”.

Mentre sto pensando di mettere in parole una riflessione sulla vita, la mente mi restituisce il ritmo di una vecchia canzone, una melodia che invita a godere il presente.

E penso ad una celeberrima “Gracias a la vida que me ha dado tanto/ Mi ha dato il cuore che batte forte/Quando guardo il bene molto lontano dal male”.

E penso a Luigi Pirandello quando vivere diviene un “gioco delle parti” e la maschera che portiamo ogni giorno per difenderci dalle convenzioni, dai doveri, diventa inganno, autoinganno.

Senza poter essere se stessi, senza poter svelare agli altri la nostra vera identità.

Temi che lasciano il posto ad alcune immagini che accompagnano il mio cammino: è nel rospo schiacciato sulla strada quando piove, è nel girasole che si secca un poco ogni giorno dopo la fioritura, è nel gatto ucciso senza pietà, è nella carcassa del gabbiano sulla riva, è nel carapace della tartaruga d’acqua fuggita nel bosco, è nella paura del piccolo volpino abbandonato una sera d’inverno, è negli occhi di un cane lasciato in autostrada, è nel girasole che si secca poco a poco dopo la fioritura, è nella foglia d’autunno che cade in silenzio, è nella memoria degli amici scomparsi, è nel grido muto di un emigrante, di chi è scampato alla tragedia, è nel volto di un bambino affamato, è nello sguardo senza voce di un vecchio in solitudine, è nella ruga che, all’improvviso, compare sul mio volto, è nella crepa della terra nel sole d’agosto, è nella nebbia di novembre che avvolge la mente, è nell’attesa del domani quando la notte si avvicina, è nell’anima che non trova pace.

E’ nella morte che, ogni giorno, vivo la vita.

28 aprile 2021

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