Cambiare il mondo

Se non cambiasse mai nulla, non ci sarebbero le farfalle.
Anonimo

Siamo sicuri che questo sia il miglior mondo possibile, o abbiamo delle critiche da sollevare nei suoi confronti?
Siamo certi di condurre lo stile di vita che più ci fa stare bene, o abbiamo dubbi al riguardo?
Se abbiamo qualche perplessità, invece di impantanarci in uno sterile giudizio negativo, che non serve a nulla, dovremmo impegnarci a migliorare il mondo e la nostra vita. Si può fare partendo dai piccoli gesti quotidiani: sorridere o tendere una mano a chi in quel momento ne ha bisogno, svolgere al meglio e con gioia il proprio lavoro, riscoprire la meravigliosa bellezza della natura.
Non è necessario compiere atti di eroismo, né di partire per terre inesplorate; possiamo iniziare subito, qui ed ora!
D’altronde se non siamo soddisfatti della nostra vita, se la società è quella che ci ritroviamo, è perché noi abbiamo permesso e creato ciò. Non è piovuto nulla dal cielo. Dobbiamo solamente comprendere che esiste un altro modo di creare un mondo che risponda agi ideali di bellezza, saggezza e amore che albergano da sempre nel nostro cuore. È arrivato il momento di farli uscire alla luce e riversarli nella realtà che ci circonda per trasformarla.
Dovremmo rivedere un attimo il nostro approccio alla vita, renderlo più sereno e propositivo, meno ansioso.
In questo sicuramente ci potrebbero essere d’aiuto quelli che noi consideriamo “popoli primitivi”, i popoli che sono più in stretto contatto con Madre Terra, che avrebbero tanto da insegnarci.
Se volessimo riassumere la nostra esistenza in pochissime parole, potremmo immaginare una linea, o meglio, in termini geometrici, un segmento, diciamo AB, dove A coincide con la nascita e B corrisponde alla morte. Immaginiamo ora di percorrere questo segmento, di “camminare” nella vita. Dopo la nascita, troveremo la crescita, la riproduzione, la morte.
Man mano che procediamo, è tipico l’atteggiamento ansioso verso quello che noi consideriamo il termine della nostra vita. Ma anche il guardare indietro non ci fa stare meglio, fa aumentare il rimpianto per quello che abbiamo perduto o il rimorso per quello che non abbiamo fatto. Tutta la vita diventa un’ansia continua, talmente presi a guardare avanti e indietro che perdiamo di vista la vita reale, che è il punto in cui ci troviamo ora. John Lennon diceva che “la vita è quella cosa che succede mentre siamo intenti a fare altri progetti”, a guardare praticamente nel passato o nel futuro e a perderci il presente.
Tornando ai popoli nativi, è interessante osservare il loro modo di intendere la vita: in modo circolare, non rettilineo. Ecco allora che “camminando” in un cerchio, qualsiasi punto si riproporrà infinite volte. Tutto in natura è circolare, a cominciare dalla Terra e da tutti i ritmi (giorno/notte, stagioni, respiro…), tutto si ripresenta. La stessa morte non viene vista come qualcosa che si conclude per sempre, ma come una trasformazione che permette tra l’altro di viverla in maniera molto meno traumatica. Non saremo più stressati da qualcosa che abbiamo “perso”, tanto ritornerà.
Ecco allora che un buon punto di partenza per cambiare il mondo (e noi stessi) può essere quello di cambiare forma geometrica alla nostra vita, trasformando la linea in cerchio. Vi assicuro che ne guadagneremmo in salute e serenità.

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