Due sentieri e una seduta con lo sciamano

Ognuno di noi ha davanti a sé due sentieri ricchi di doni e ostacoli.

A noi la responsabilità di scegliere quale strada percorrere: il sentiero dell’ego/personalità oppure quello dello spirito/anima. Nel sentiero dell’ego per paura di soffrire un’altra volta a causa delle convinzioni, limitazioni (sociali, culturali, religiose) si mantiene il cuore chiuso e si blocca la comprensione e la consapevolezza.

Questo sentiero non trasforma: distrugge (relazioni, rapporti, evoluzione personale) e dà un senso d’insoddisfazione che ci spinge alla dipendenza da persone e cose materiali.

Nel sentiero dello spirito/anima, proprio perché si è sofferto, è arrivato il momento di dire basta. Si spalancano le porte del cuore affidandosi alla Vita, al progetto della nostra anima, al sentire profondamente la nostra vera essenza. Questo sentiero trasforma interiormente ed esteriormente, aiuta a lasciare andare ciò che non serve più e dona un senso interiore di completezza e libertà.

Oggi, a lato delle discipline più accettate dal pensiero collettivo, esistono varie preziose pratiche, arrivate a noi da culture millenarie e anche da moderni ricercatori dello spirito umano, che sono di grande aiuto per aiutarci a percorrere il sentiero dello spirito/anima.

Coloro che decidono di sperimentare una o più di queste “perle” sono ancora una minoranza nella folla che procede a braccetto con l’ego, tuttavia che sta crescendo per fortuna dei nostri figli. Coloro sono quelli che potranno procedere in uno stato di crescente intima felicità e senso di completezza, che solo il seguire la voce più autentica dell’anima può dare. Una di queste pratiche ci arriva dalla cultura sciamanica.

In un viaggio sciamanico classico di solito sono gli spiriti animali guida, opportunamente evocati, che guidano il viaggio del partecipante. Lo sciamano è presente in carne e ossa, colui che prepara e sovraintende alla cerimonia.

Nei viaggi simil-sciamanici da noi organizzati non avevamo modo di avere la presenza fisica di uno sciamano, ma solo il mio tramite e conoscenza delle procedure per facilitare la connessione dei partecipanti con i loro animali guida. Una partecipante entrò una volta in un viaggio un po’ diverso, molto particolare e con una potenza di guarigione da lei stessa riconosciuta notevole. Ecco la trascrizione di ciò che accadde:

“Mi trovo vicina a un fuoco nel deserto. Uno sciamano sta ballando intorno al fuoco. Arrivo nuda di fronte a lui. Mi invita a sdraiarmi accanto al fuoco mentre continua a ballare intorno a me e al fuoco. Mi ripete: ‘Respira, respira’. Sento profumo di erbe bruciate, fumo che mi avvolge.

Lo sciamano indossa pelle e testa di orso. Mi unge con qualcosa di grasso dalla testa ai piedi e ripete: ‘Respira, respira’. Sento brividi di energia che mi attraversano il corpo e lui balla, balla intorno a me. Ora si siede sopra di me e poggia le mani sul mio cuore, ripete: ‘Respira, respira’. Le sue mani vanno dentro nella carne, lentamente affondano.

Le mani arrivano al cuore, sento che lo avvolgono in un abbraccio. C’è un cerchio attorno al cuore, qualcosa che lo tiene chiuso. Me lo sento strappare dal petto. Ora lui lo tiene fra le sue mani. Mi sento vuota, ma non morta. Il mio cuore tra le sue mani diventa rosso e poi blu.

Lo sciamano danza con il mio cuore fra le mani, vi soffia sopra del fumo, danza intorno al fuoco. Poi si siede di nuovo sopra di me. Rimette il cuore nel mio petto e ripete: ‘Respira, respira’.

Continua a ballare in cerchio intorno a me, ma ora indossa una testa di aquila con piume. Alza le mani e chiama le nuvole. Il cielo a un tratto diventa nuvoloso e sento la pioggia lavare il mio corpo. Lui ripete: ‘Respira, respira.’”

Come abbiamo appena visto questa è stata un’esperienza guidata dallo spirito di uno sciamano, anziché da spiriti animali: come se, non avendo con noi uno sciamano, tuttavia osservando un preciso rituale introduttivo e usando capacità di canalizzazione, lo sciamano fosse arrivato in forma di spirito alla persona che quella volta aveva più bisogno nel gruppo.

In effetti a detta della stessa partecipante fu una seduta di profonda guarigione emotiva e fisica, della quale abbiamo poi approfondito assieme i vari significati. In pratica, una profonda ferita che l’anima si portava dietro chissà da quando, e riflessa in eventi riferiti alla vita presente, iniziò finalmente a guarire con l’intervento di uno spirito e grazie alla coscienza della persona che si è espansa nella dimensione spirito/anima anziché ego/personalità/mente.

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