È stato un sogno? Possibile – ma non ci credo…

Anche se il mio coinvolgimento diretto col mondo dei misteri ha avuto inizio quando ero ormai adulta, c’è un episodio che risale alla mia infanzia e che – mi sembra – mi predisponeva a quello che è poi avvenuto.

Qualcuno, anche mia madre, mi ha detto poi che certamente si è trattato di un sogno, ma io non ne sono convinta e mi piace pensare che si sia trattato invece di una “visita” vera e propria. Lascio a chi legge la libertà di giudicare.

Successe quando avevo quattro anni. Ricordo tutto benissimo, come se fosse avvenuto ieri, mentre non ricordo tante altre cose relative a quell’età. Una notte mi svegliai all’improvviso a causa di una luce che si era accesa in fondo al mio letto.

Mi misi seduta per capire cosa stesse succedendo e vidi una figura maschile giovane (25/30 anni, direi oggi), vestita di una tunica bianca, capelli castani lunghi fino alle spalle, immersa in una luce dorata, che mi guardava con dolcezza. Non ebbi nessuna paura, cosa che ancora oggi mi stupisce, e rimasi a guardare quell’apparizione per un tempo che mi sembrò abbastanza lungo. Non ci furono parole, solo uno scambio di emozioni e sentimenti di affetto e sicurezza. Poi la luce cominciò a svanire e con essa la figura.

Quando la stanza fu tornata al buio mi misi di nuovo sotto le coperte e mi riaddormentai tranquillamente. E anche questo, a ripensarci, mi stupisce molto. Non provai neppure la tentazione di rifugiarmi nel lettone della nonna, nella camera della quale dormivo, cosa che avveniva spesso – e per molto meno!

Per anni non dissi nulla a nessuno: era una cosa mia, da non condividere. Solo da adulta chiesi a mia madre quanti anni esattamene potevo avere al tempo dell’apparizione: in quel periodo la mia famiglia si era trasferita da Firenze in Emilia, con alcuni cambi di residenza, io ricordavo bene la casa in cui era avvenuta la mia esperienza e così ricostruimmo che all’epoca avevo quattro anni.

Mi sono chiesta tante volte chi ho visto e perché. E anche io ho esaminato seriamente, una volta cresciuta, l’ipotesi che possa essersi trattato di un sogno.

Ma ho dovuto sempre concludere che non poteva essere un sogno: il mio mettermi seduta sul letto per vedere meglio, puntando bene le braccia lateralmente per non ricadere giù; la sensazione di stupefatta realtà che provai allora, senza però nessun sentimento di paura, come se quell’essere che era venuto inaspettatamente a trovarmi fosse qualcuno che conoscevo e che quindi non poteva in alcun modo spaventarmi; e poi il perfetto ricordo che ancora conservo di quell’esperienza di tanti anni fa: posso rievocare quell’immagine quando voglio, come qualcosa di sempre presente dentro di me.

I sogni invece si dimenticano rapidamente: non ne conservo nessuno cosi preciso e vero.

Ho concluso che quell’incontro inatteso e meraviglioso all’inizio della mia vita consapevole è un dono che mi è stato fatto, una promessa di protezione – promessa finora mantenuta perché anche nei momenti più difficili della mia vita ho sempre avuto la sensazione di avere un sostegno forte, la consapevolezza (incomunicabile, lo so bene, ma per me certa) di non essere sola.

E ho fiducia che quando verrà per me il momento di andarmene, troverò ancora lui ad aspettarmi e a farmi da guida.

Contact to Listing Owner

Captcha Code