“La ricerca pura e semplice dei segni in una scrittura e il loro significato ordinario non costituiscono un ritratto psicologico, ma uno studio grafologico elementare”.
In molti manuali di grafologia viene riportata questa frase, a mio avviso fondamentale, per poter produrre un’analisi grafologica che consideri ogni sfumatura della personalità. A tal proposito Crépieux -Jamin, fondatore della grafologia francese, paragona la scrittura ai colori affermando che lo studio delle scritture si basa su un quadro di segni come la pittura su una scatola di colori. Non importa il numero di colori che possiedi, ma come riesci a combinarli tra loro. All’individuazione dei segni, lavoro prettamente analitico, deve seguire lo studio della loro interazione e combinazione. Il grafologo professionista segue precisi criteri per arrivare ad avere un quadro globale della scrittura analizzata. Le combinazioni sono determinate, oltre che dall’intensità che ne evidenzia la forza espressiva, da rapporto di favore dato dai segni fautori, di contrasto dato dai segni contrari o di indifferenza espressa da vari indici. Le combinazioni tra segni sono più di una semplice tecnica e richiedono l’intervento diretto dell’esaminatore che contemporaneamente considera indicatori differenti. Nella struttura globale della personalità sussistono organizzazioni di natura diversa che si intrecciano tra fattori innati ed acquisiti, interni ed esterni, positivi e negativi e trovano espressione nella vita psichica in forma armonica, organizzata, ma anche disorganizzata e caotica . Attraverso il gesto grafico tutto questo è visibile, in prima linea il movimento che dà piena espressione al ritmo personale risultante dalla complessa organizzazione biologica, psicologica, psichica e spirituale di ognuno di noi, unità all’energia, espressione di vitalità e forza della personalità, mettono in luce già lo sfondo sul quale il nostro autore dipingerá il proprio quadro ricco o meno di colori e sfumature.