Il cuore ha un’anima e prova emozioni!

Lo sapevate che il cuore ha tantissime cellule nervose che rispondono autonomamente alle emozioni e sono indipendenti dal cervello? Ovvero che registrano e rispondono a sensazioni prima che giungano alla coscienza?

Interessante, vero?

Il cuore dispone di 50.000 neuroni, più o meno, e circa il 70% delle sue cellule sono nervose. L’insieme dei circuiti intrinsechi, propri, costituiti da questi neuroni, consente al cuore di apprendere e comprendere, ricordare e prendere decisioni funzionali indipendentemente dal cervello della testa, a cui invia informazioni e comunicazioni. Questo lo rende, per moltissimi aspetti, un organo autonomo, in grado di sperimentare emozioni e di prendere decisioni. Di “provare” paura, piacere, amore, dolore ecc…

In parte queste cose le si sanno già o sono intuibili (basti pensare all’accelerazione dei battiti cardiaci quando proviamo spavento), ma quello che è curioso è che le neuroscienze, nello specifico la neurobiologia e la neurocardiologia (a cui oggi possiamo aggiungere la psicocardiologia) sostengono che sia un organo che ha una sua intelligenza, quindi una propria “coscienza autonoma”. Ovvio che il cuore e il cervello dialogano tra di loro, questo lo sappiamo, ma lo fanno continuamente proprio per rimanere costantemente in relazione. Un evento emozionante, e quindi la relativa reazione, attiva subito il sistema nervoso partendo anche dal cuore, ed ha immediate ripercussioni sul sistema circolatorio, sul cervello e sugli altri organi e apparati. Può capitare, ad esempio, per spiegare al meglio il fenomeno, che proviamo un aumento dei battiti del cuore per qualcosa e poi, in seguito ne comprendiamo la ragione ma dopo una scarica di adrenalina! Il cuore, in tal senso, si attiva prima del cervello nel valutare un’informazione che giunge da dentro o da fuori. Provate a pensare quando ci innamoriamo… Il cuore batte forte prima di incontrare l’amato/a! In altre parole l’emozione anticipa l’evento e il cuore è il primo a prenderne consapevolezza.

Due ricercatori americani, Cantin e Genest, considerano l’uomo dotato di tre cervelli. Il secondo e il terzo sarebbero rispettivamente lo stomaco e il cuore. Per i professori di Fisiologia e Biofisica, Armour e Ardell, che hanno coniato il termine “Neurocardiologia”, il cuore è in grado di pensare e di avere una memoria propria e di sapere già, dopo aver appreso, come rispondere ad un determinato stimolo. Inoltre sappiamo che le persone tutte diverse tra loro, alcune sono più sensibili e reattive di altre. Sono quelle che da sempre definiamo più emotive. Sono anche più soggette allo stress. Meno in grado di gestirlo e di evitarne gli effetti penalizzanti. Il cuore si contrae e si espande come la vita, non solo per consentire la circolazione del sangue, il nostro fluido vitale, verso ogni distretto dell’organismo, ma anche a seguito di ogni emozione che attivi i nostri neuroni. In vero il cuore non serve solo per irrorare di sangue e ossigeno le varie parti del corpo, ma concorre assieme al cervello e agli altri organi a comunicare. Anche lo stomaco, quando siamo, per esempio, angustiati reagisce: “oggi non sono in forma e ho la bocca dello stomaco chiusa, non ho fame…”. Non lo avete mai sentito dire o non lo avete mai provato?

Ma tornando al cuore, si potrebbe persino dire che è lui, in prima istanza, ad avvisare il cervello e lo stomaco che qualcosa sta per rappresentare un pericolo piuttosto che piacere, ad esempio. E’ un organo pensante e autonomo. Secerne persino adrenalina, quando ne ha bisogno, e sintetizza anche altri ormoni che hanno un’influenza diretta sul comportamento emozionale, tra cui l’ossitocina, detta anche ormone dell’amore.

Ora va compreso che non solo la corretta alimentazione e lo sport sono salutari al cuore, ma anche l’esposizione a stress e a pressioni emotive forti possono provocare delle anomalie. Questo è stato ben compreso, oggi, anche scientificamente. E gli studi degli scienziati citati sono divulgati e sottolineano con dovizia di particolari degni di nota, quello che in parte era già stato intuito dalla medicina e dagli uomini da decenni.

Il cuore ha un’anima e una coscienza.

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