Il Movimento

Tutti crediamo che il movimento sia solo fisico invece è molto importante anche il movimento mentale.

Pensiamo ai grandi Illuminati, ai monaci  tibetani che vivono di contemplazione e meditazione, alla forza dell’immaginazione, all’immensità del pensiero insomma, alla capacità cioè che ha la nostra mente di muovere energie impensabili e indeterminabili: ecco, tutto questo è movimento, dentro e fuori (diciamo così per essere semplici e capirci).

Si differenzia poi tra il movimento in ambienti chiusi e il movimento all’aperto. Il primo non lo prendo in considerazione perché non è un vero e proprio movimento anche se esistono palestre e spazi estetici e di fitness ormai su ampia scala e per tutte le esigenze in cui una clientela sempre più numerosa si applica (vedi anche molte aziende che dispongono di spazi ricreativi per i propri dipendenti) e che da la possibilità di programmare esercizi fisici da svolgersi prevalentemente in città negli spazi con ventilazione condizionata e forzata. 

Questa attività la definirei gesticolazioni più o meno armonizzate perché è assolutamente residuale e non la si può paragonare alla stessa stregua di un movimento all’aria aperta dove entrano in gioco diversi fattori: la respirazione, l’osservazione, la costante attenzione, la sorpresa, il metodo e per l’appunto il movimento fisico. In uno spazio al chiuso mentalmente ci si crea una barriera mentale, sei realmente ma anche inconsciamente in un ambito ristretto e limitato mentale dove non sviluppi alcun senso, dove non accetti un confronto e uno scambio con ciò che ti circonda perché tutto questo non c’é, sei nel limite della tua dimensione corporea sollecitata dal gesto e nient’altro, è pura meccanica, un automatismo di sintesi che si basa solo sul tempo che passa e sull’esercizio che deve essere compiuto per raggiungere un’illusoria forma fisica.

Anche il pensiero è concentrato sul raggiungimento dello scopo che può variare dal mettere su una massa muscolare piuttosto che il sentirsi in forma o rimettersi in linea perché “ce lo ha ordinato il medico” o, ancora più banalmente, essere pronti per la prova costume.

Il movimento all’aria aperta invece comporta una fusione con l’ambiente che ti circonda (cosa che avviene anche negli ambienti al chiuso e ciò non è certamente appagante). Quando si compiono “n” movimenti si mette in moto ogni meccanismo motorio fisico e mentale, le nostre esperienze, i nostri sensi, stimoliamo le nostre ghiandole ed entrano in funzione le relative strutture ormonali e sostanze organiche che vengono stimolate opportunamente per compiere il gesto in maniera armoniosa e equilibrata (per fare un esempio che vi possa far comprendere quanto detto pensate allo stato di eccitazione che vi assale al solo pensiero di incontrare finalmente il vostro/a partner dopo alcuni giorni che non avete rapporti sessuali oppure prima di sedervi a tavola quando siete affamati e già sapete che da li a pochi minuti vi verrà offerto il pasto che voi amate di più).

Se il movimento avviene in ambienti al chiuso suggerirei allora di renderlo armonioso rispetto alle vostre esigenze, con colori che possono rilassare o stimolare a seconda delle nostre propensioni, con suoni graditi e sensazioni piacevoli che promanano dall’ambiente, dall’aria e dalla temperatura artificiale. Tutto questo realizza una condizione favorevole e allora migliora certamente la nostra capacità di rendere più naturale la nostra attività e può essere maggiormente paragonabile ad un’attività all’aria aperta. All’aperto, ogni condizione è favorevole e si pone, anche nelle peggiori condizioni climatiche, come esperienza naturale, completa e sempre differente che stimola e sollecita comunque qualcosa di importante nel nostro organismo. 

L’immaginazione e la visualizzazione sono fondamentali durante l’attività di movimento perché incide sia sul corpo fisico che sulla dimensione vibrazionale. Se infatti durante l’attività di movimento non si mette in moto l’immaginazione che può attivare la visualizzazione e l’esperienza del viaggio onirico si da sfogo solo alla sollecitazione fisica che non porta grandi benefici se non limitatamente alla dimensione muscolare in termini di massa e poco altro. Quello che si deve ricercare in una attività di movimento è la ricarica energetica che poi va direttamente a incidere in maniera estremamente positiva sul corpo fisico e quindi anche sulla massa e tutto il resto in maniera più proficua e completa.

L’energia positiva che andremo a ricercare apporterà quelle integrazioni alle carenze che il nostro corpo riconosce di avere (e che va a raccogliere come avviene di fronte ad un bancone della spesa, nella dimensione immaginaria), consapevole che questa energia è intorno a noi sempre pronta, sempre a nostra disposizione se sappiamo porci nella giusta frequenza.

Il calore del sole, l’acqua del mare, le folate di vento, l’umidità che ci circonda contengono tutti gli elementi vitali ed energetici che ci servono per vivere, nonché quei microorganismi di cui siamo composti e che vanno rinnovati in maniera equilibrata e naturale per avere sempre un corpo tonico e vigoroso.

Da “I colloqui con Andrea” di Vittorio Spampinato – presso lo Studio Andrea Penna – Preganziol, marzo 2021

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