Cari lettori, in questo articolo vi parlerò delle premonizioni e del sesto senso.
I dizionari definiscono le Premonizioni nel seguente modo: “in parapsicologia, fenomeno emozionale, collegato alla presunta acquisizione di informazioni relative ad eventi futuri”.
Il Sesto Senso: “Capacità intuitiva dell’essere umano. Si tratta di quella limpida voce interiore che nasce dal cuore, ma alla quale spesso tendiamo a non dare ascolto”. Pur trattandosi di fenomeni “paranormali” diversi studi sono stati effettuati in questo ambito nel tentativo di darne una risposta scientifica. Secondo Julia Mossbridge, dottoressa specializzata in neuroscienze, il sesto senso avrebbe la capacità di avvertire eventi futuri e quindi sarebbe legato alle premonizioni, preparando quindi seppur inconsciamente, l’organismo al confronto con essi. Anche alcuni studiosi dell’università del Coma Science Group di Liegi sarebbero giunti a conclusioni simili. Quindi il cervello sarebbe in grado di anticipare la percezione del modo esterno.
La mia prima percezione di un evento futuro la ebbi il primo giorno di scuola, quindi all’età di 6 anni. Stavo aspettando che mi chiamassero per seguire poi l’insegnante e recarmi quindi in classe. Stavo fissando la grande scalinata esterna che conduceva alle rispettive classi e in quel momento percepii e “vidi” che da quel giorno in poi avrei passato degli anni sotto il punto di vista psicologico molto, molto stressanti e così fu. Per non tediarvi non scenderò nei dettagli, ma è andata così e non per essermi “tirata addosso” eventi negativi, ma per la realtà delle cose che si sono succedute.
Ovviamente non ricordo tutte le premonizioni che ho avuto ma solo quelle più significative. Una di queste: io ho 3 figli qui vicino a me, con me e uno in cielo. Ogni volta che ero in dolce attesa sapevo in anticipo, esattamente, che avrei concepito un bambino e anche se sarebbe stato maschio o femmina. Queste informazioni mi arrivavano sempre in sogno dalle mie guide.
Quando concepii il mio terzo figlio, ora in cielo, sentii sin dall’ inizio che qualcosa non andava. Sapevo che lo avrei perso ma ovviamente come tutte le madri cercavo di ribellarmi a questa sensazione e volevo pensare in positivo. Purtroppo un giorno capii che lui non era più vivo. Non ne sentivo più la “vitalità”… e non parlo di movimenti tipici del feto. Mi recai in ospedale ed i medici mi confermarono che il suo cuore si era fermato.
Soffrii molto per tale perdita ma lo rividi in sogno e lo percepii accanto a me sentendo la sua voce che pronunciava il mio nome e ancor oggi ogni tanto lo fa. So che qualcuno potrebbe sollevare dei dubbi su queste mie percezioni, ma ancora una volta posso dire serenamente che sono mie esperienze. Se nella storia l’uomo ha trovato delle risposte, con il tempo convalidate è perché si è posto delle domande.
Un abbraccio di luce.
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