La scrittura: specchio dell’anima

Anche se nella storia ci sono stati studiosi che hanno utilizzato il codice grafico per rilevare il carattere delle persone, solo a partire dal XX secolo, diverse figure professionali hanno accettato di vedere la grafologia come una scienza in grado di descrivere la personalità umana.

La scrittura è il risultato di una complessa concentrazione di azioni e reazioni che passano tra le dita della mano, ma che coinvolgono il sistema nervoso e quello limbico, l’apparato scheletrico e il midollo, mescolando insieme scelte razionali e moti inconsapevoli dell’inconscio. La grafologia è una lente d’ingrandimento che permette di tracciare un profilo sia psicologico che sociologico dell’individuo. Un’analisi grafologica approfondita, che considera tutte le dimensioni della scrittura, racconta non solo la storia personale di chi scrive, ma anche l’universo che lo circonda.

Il foglio di carta è il teatro dove va in scena, giorno per giorno, lo spettacolo del rapporto tra individuo e società, trasformandosi di volta in volta in un concerto di segni che tra loro trovano armonia oppure un faticoso scontro tra equilibri che non si riescono a trovare.

Noi ci muoviamo sul foglio come facciamo nella società ed ogni segno/passo è dettato da tutto il nostro essere. Il grafologo professionista interpreta il linguaggio in codice chiamato scrittura attraverso una lunga serie di parametri dando importanza ad ogni segno valutato nel contesto grafico.

La nostra scrittura mette in luce tutti i nostri punti di forza e debolezza fornendo una conoscenza profonda e completa di noi stessi. La scrittura non mente come potremmo invece fare con le parole, anche quando si prova a cambiarla intenzionalmente essa conterrà sempre i tratti inconsapevoli capaci di raccontare le caratteristiche di chi l’ha prodotta.

Chi scrive non può calibrare cosa dire e come dirlo perché la scrittura è lo specchio dell’anima incontrollabile e vera come ognuno di noi.

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