E’ molto importante per me stabilire un contatto fisico con la persona, sia pur minimo, perché attraverso il “tocco” le reciproche energie di scambiano, si stabilisce un riconoscimento e vengono emanate delle vibrazioni che sono importanti per comprendere lo stato del ricevente e quindi comprendere quanto e perché ci sia da trasmettere per ristabilire un nuovo equilibrio energetico.
Con il contatto, una persona allenata da anni come nel mio caso, riesce a percepire le energie, le frequenze e le emozioni del ricevente, lo storico vissuto a livello emozionale da parte del ricevente stesso e quindi il corpo dell’operatore (in tal caso il mio corpo) riceve tutti quegli stimoli adeguati che permettono la comprensione dello squilibrio. Detti stimoli vengono elaborati dal cervello come un computer, andando così a sintonizzarsi in maniera determinata al fine di creare una sorta di canalizzazione precisa che mira a sciogliere i blocchi energetici e ricondurre il ricevente ad una corretta centratura energetica.
Nel mio caso, io riesco anche a visualizzare realmente delle forme energetiche perché l’energia compensata o scompensata è una forma realizzata dal pensiero e, come ho detto in un altro intervento su che cosa sia l’energia, tale energia si costituisce in forma-pensiero.
I miei tanti anni di esperienza condotti sul campo con migliaia di persone che si sono sottoposte ai miei trattamenti di riequilibrio energetico mi hanno permesso di realizzare una casistica di colori riconducibile ognuno ad uno specifico disequilibrio; così facendo, in pratica, si è venuta a realizzare una sorta di tavolozza di colori, una legenda vera e propria che rappresenta le varie possibilità, innumerevoli, di scompensi energetici.
Il mio cervello ha immagazzinato ed elaborato nei lunghi anni di attività, sotto forma proprio di colori, le potenzialità disequilibranti e portatori di disagi e, così, io visualizzo chiaramente le varie parti funzionali ed organiche del corpo con i vari colori per come essi mi arrivano. Sulla base di tali colori che percepisco chiaramente e che sono tipici della cromoterapia, riesco a capire il disequilibrio e lo scompenso in atto attivandomi di conseguenza per intervenire in maniera possibile e mirata.
Molta importanza deve essere data anche alla parola. Mai sottovalutare il valore della parola in quanto la parola è una frequenza che “muove” e quindi fornisce sostegno all’intervento di riequilibrio energetico.
Una volta individuato il colore e/o i colori e le forme, la mia parola si adegua al colore/i percepito/i, si conforma e trasmette le frequenze necessarie per integrare la canalizzazione energetica e quindi sciogliere i blocchi; insomma diventa elemento trasportatore, coadiuvante e integrativo della canalizzazione energetica, ponendosi sulle stesse frequenze percepite che servono per riequilibrare i vuoti energetici al fine di ricreare il giusto benessere attraverso il ripristino dell’equilibrio pranico.
La parola, quindi, oserei dire è vitale, se si considera che essa è vibrazione comunque energetica trasmessa in quanto frequenza e le frequenze – è importantissimo esserne consapevoli – possono essere positive o negative a seconda dello stato della persona che le emette. Bisogna far attenzione alla parola perché essa può generare scompensi energetici enormi e quindi dobbiamo rifuggire da chi non sa gestire la parola, non sa porsi con gli altri e non sa – come si dice in gergo – parlare.
In definitiva è fondamentale allontanare le persone negative a maggior ragione se parlano con cognizione di causa per colpire e per ferire perché chiaro è l’intento; ma allo stesso modo è ugualmente nocivo stare a contatto con coloro che della parola non sanno farne buon uso, con chi per esempio ha ricevuto un’inadeguata educazione oppure un’accesa e forte terminologia che – pur senza averne un consapevole intento negativo – per il solo fatto di “non saper parlare” si pongono sempre in maniera inadeguata abbassando così le frequenze di chi li ascolta. Ciò causa non solo a lungo andare ma anche in tempi rapidi profondo disagio e forte stress che a livello inconscio lavora e brucia energia vitale.
Da “I colloqui con Andrea” di Vittorio Spampinato – presso lo Studio Andrea Penna – Preganziol, 18 febbraio 2021