Un ponte tra anima e coscienza

Da tempi immemorabili l’uomo si domanda perché gli oggetti sono immortali, mentre gli esseri animati no.

In cosa differiamo da un marmo, da un sasso, da un pezzo di vetro, da un elemento di ferro? L’atomo, per la Fisica, è eterno. E noi, come gli oggetti, siamo fatti di atomi.

Quindi, perché presto o tardi muoriamo, e soprattutto cos’è la morte? Tutti gli esseri animati si definiscono così proprio perché hanno una “componente” della triade –corpo-mente-anima- che risulterebbe essere spirituale e che sopraviverebbe alla morte del copo.

Di questo ne parla da tempo anche la Fisica quantistica, oltre che le religioni. Max Planck, che la fondò nel 1918, grande Fisico del ‘900, sostenne che l’universo e tutto ciò che vi è in esso, è talmente perfetto che non può che essere stato creato da una forza estrememente intelligente… Lui, come Bohm, come Einstein, come Tesla, parlarono semplicemente di Energia.

Tutto è energia e tutto vibra! E tutto l’universo è formato da particelle che vibrano e che sono vive per sempre (pertanto non muoiono mai), dotate di una sorta di coscienza, che differisce da elemento a elemento: atomi, quanti, bosoni di Higgs, tutte particelle vive che compongono l’Essenza di cui è formato il “creato” che ci ospita.

Ma la vita, a quelle particelle, chi gliel’ha data? Anche la nostra Coscienza per R. Lanza, S. Hameroff e per R. Penrose (i più grandi fisici quantistici attualmente viventi) è eterna ed è presente in microtubuli alla base del cervello in forma gassosa, formata da microparticelle quantiche che escono dal corpo quando questo muore e che tornano in circolo in altri corpi!

Aggiungo che il secondo principio della termodinamica sostiene che nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Allora quella coscienza, quell’energia che esce dal corpo quando muoriamo, dove va?

Per la Fisica Quantistica la coscienza altro non è che ciò che per le scienze animistiche è l’anima. Quella parte eterea di noi che continua ad esistere anche quando il corpo si spegne. È, ovvero, quell’anima che effettua un percorso evolutivo e che per le religioni induista e buddista entra in un “corpo fisico” animandolo per fare delle esperienze sulla terra, allo scopo di purificarsi di vita in vita.

Terminato il percorso evolutivo, la nostra anima non ha più bisogno di tornare e diventerebbe un’entità pura.

Per Brian Weiss, diventerebbe un “Saggio Maestro” o un’ Entità spirituale che non ha più bisogno di reincarnarsi. Anima e coscienza sono, pertanto, la stessa cosa. Ma semplicemente osservate da due punti di vista differenti, così come sostenuto da sempre dai grandi scienziati.

Due facce della stessa medaglia. Dalle scienze blasonate, quali la Fisica e dalle scienze animistiche.

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