Ripropongo il mercato degli amuleti, secondo noi il più autentico dei mercati, dove una tradizione secolare prende forma.
Allestito in un capannone di fianco al grande fiume Chao Praya, poco frequentato dai turisti che passano frettolosi e divertiti, ma dai locali di tutte le classi sociali e monaci, è un posto che quotidianamente frequentiamo.
Un’atmosfera quasi da film, silenzio, caldo, concentrazione, gatti, nessun venditore parla inglese, luci al neon che danno un aspetto d’altri tempi a questa piccola parte della metropoli. In questi giorni il fiume ha esondato così alcune parti del mercato sono allagate, ma si attraversano ugualmente. La corrente del fiume fa riflettere su come tutto scorre e un amuleto serve sempre.
Grattacieli sfavillanti e una proiezione inarrestabile verso il futuro, antiche credenze animistiche e spiriti vaganti da cui proteggersi: una convivenza armoniosa fra il passato e il futuro. Il ruolo degli spiriti Phi nella tradizione thailandese e’ molto forte e gli amuleti proteggono ed aiutano.
E questo lo si avverte quando si entra al mercato. Fatti con metallo, legno, pietra, terra impastata con fiori e cenere, varie tipologie di oli e un mix di buddismo, induismo e animismo.
Statue di Buddha e falli di ogni dimensione e materiale, coltelli rituali per tagliare le negatività, conchiglie e strane figure dagli occhi rossi Hi phar vendute rigorosamente a coppie per garantire la protezione, bracciali e monete: il mondo degli spiriti e la richiesta di protezione si tengono per mano per affrontare il presente e garantirsi la serenità e la prosperità nella corrente incerta della vita.
E quando, poco dopo il tramonto le serrande sono tirate giù, e l’unico rumore è quello del fiume, gli spiriti danzano…
Mariarosa Genitrini