Tutto ha inizio intorno al 1950 quando, Robert Monroe, responsabile di un’emittente radiofonica, inizia a dimostrare che determinati effetti sonori sono in grado di influenzare le capacità psichiche umane, e addirittura a condurre a stati allargati di coscienza.
Infatti, nel 1958, durante degli esperimenti sull’apprendimento durante il sonno, R. Monroe trova conferma che il processo e gli effetti sonori adottati spesso conducevano ad esperienze fuori dal corpo (OBE). Nel 1971, R. Monroe raccoglie questi risultati e pubblica il libro “Viaggi fuori dal Corpo”: libro noto per aver dato popolarità al termine OBE.
Nel frattempo, iniziano a circolare nelle comunità militari e di intelligence degli Stati Uniti dei rapporti dove si sosteneva che l’Unione Sovietica stava investendo nella ricerca dell’utilizzo delle capacità extrasensoriali per fini spionistici. L’attenzione verso l’argomento inizia a crescere.
Nel 1975, R. Monroe inizia a registrare diversi brevetti riguardanti tecniche audio progettate per sintonizzare i due emisferi cerebrali su determinate frequenze capaci di produrre stati allargati di coscienza. Si tratta del noto sistema “Hemi-Sync” presentato e diffuso come strumento che potrebbe essere usato non solo per condurre a stati allargati di coscienza ma anche per promuovere il benessere mentale.
A parte dal 1980 anche la CIA inizia ad interessarsi della cosiddetta tecnica “Gateway Experience” per alterare la coscienza e alla fine sfuggire allo spazio-tempo. Nel 2003 la CIA approva la declassificazione del rapporto Gateway Process: un’analisi delle suddette tecniche.
Nel testo si legge: “la coscienza umana è in grado di separarsi dalla realtà fisica e interagire con altre intelligenze in altre dimensioni all’interno dell’universo, e che è sia eterna che destinata al ritorno definitivo all’Assoluto”.
La coscienza umana viene definita come un aspetto differenziato della coscienza universale (o Assoluto). La coscienza universale è un’energia di fondo, che non ha confini di spazio e di tempo. Potrebbe essere ricondotta al concetto del “vuoto quantistico” o del Pleroma di C.G. Jung. Questa energia di fondo è “cosciente” ed ha il potere primordiale dell’esistenza senza forma.
È una coscienza universale completamente a riposo e sconfinata. In questo sfondo energetico esistono tuttavia anche campi energetici confinati – ad esempio nel corpo umano – che sono in movimento vibrazionale e che, attraverso complesse interferenze, creano degli ologrammi, che sono capaci di codificano informazione, che ci appaiono sotto forma di immagini mentali.
La realtà dunque, secondo il progetto Gateway, è come un gigantesco ologramma multi-dimensionale di incredibile complessità, generato dalle coscienze individuali.
Tale immenso ologramma è rappresentabile come un toroide che codifica contemporaneamente tutte le fasi del tempo: passato, presente e futuro. Le immagini di questo gigantesco ologramma vengono a loro volta ri-proiettate sui campi energetici della mente: ed è proprio su questi principi che si basano i viaggi nel tempo della coscienza (sia nel passato sia nel futuro) secondo il progetto Gateway.
Ci sono diversi livelli tra la coscienza umana e l’Assoluto, o coscienza universale. La coscienza umana può attraversare questi livelli e continuare ad espandere gli orizzonti della sua capacità percettiva fino a raggiungere la dimensione ultima dell’Assoluto: a quel punto, tuttavia, la percezione si ferma perché l’Assoluto non genera ologrammi di sé stesso. Quando la coscienza ritorna all’Assoluto porta con sé tutti i ricordi che ha accumulato attraverso l’esperienza nella realtà; si fonde con l’Assoluto e partecipa alla coscienza universale senza tuttavia perdere l’identità separata ed i suoi ricordi.
Ciò che si perde, entrando nell’Assoluto, è il movimento ovvero la capacità di generare ologrammi di pensiero indipendenti. In altre parole, si conserva il potere di percepire ma perde il potere di generare di nuovi ologrammi, di volontà o di scelta, in quanto si entra nell’immobilità dell’Assoluto.
Infine, secondo il rapporto, la tecnica Gateway facilita anche la risoluzione di problemi (compresi quelli di salute e benessere personale) attraverso l’accesso all’universo olografico.
Il processo implica, l’identificazione del problema, il riempimento della propria coscienza espansa con la percezione di tale problema, per poi proiettarlo nell’universo olografico. In questo modo, l’individuo si avvale di quello che il Monroe Institute chiama il suo “Sé superiore”, in altre parole la sua coscienza allargata, per interagire con l’ologramma universale ed ottenere le informazioni necessarie per risolvere il problema.