Ai difensori di sogni, ai forti e ai coraggiosi. E a chi lo vuole diventare.

“La vita non è come dovrebbe essere, ma è quello che è. E’ come la affronti che fa la differenza.”

Questa affermazione di Virginia Satir (una delle grandi terapeute modellate per i suoi eccellenti risultati da Bandler e Grinder ) spesso mi riecheggia in questi giorni così fuori dal tempo, dove tutto appare sospeso e senza riferimenti saldi, dove tutto ciò che davamo per consolidato si sta sgretolando davanti ai nostri occhi, reso in immagini, come un funambolo, magari bendato, in precario equilibrio su una corda ma senza rete di protezione.

Ed un pensiero corre verso chi ancora magari i riferimenti, data la tenera età, non è riuscito a procurarli. Dovremmo tenere a mente che quando parliamo di bambini e ragazzi, parliamo principalmente di contenitori di sogni, sogni che hanno un valore inestimabile, e proprio perché così preziosi, la persona adulta dovrebbe assumere il ruolo di custode e protettore. Sto udendo troppo spesso “ci rinuncio perché è impossibile” oppure “non si può fare nulla”. Non so se anche a voi è capitato, ma a me fa male, tanto male. E allora evito di domandarmi perché, una domanda dal ventaglio di risposte troppo riduttive, a mio parere e scarne di intenti. Mi domando: “come decido di affrontare questa situazione”oppure “che cosa posso fare io di diverso per essere la differenza”. Perché si tratta di scelte in fondo. E quando un uomo prende una decisione diventa subito un altro uomo.

Spesso ci dimentichiamo che educare significa (dal latino ex-ducere) condurre, guidare, ed abituare attraverso l’esercizio costante. Una guida, a volte, anche solo indicando insegna il cammino da intraprendere. Per ciò all’adulto oggi più che mai spetta il compito di essere “luce e sale nel mondo”, attraverso l’esempio del come, inteso in maniera responsabile (respons-abile = abile alla risposta), evitando di approcciarsi con senso di limitazione bensì con senso di opportunità, nonostante le difficoltà. Insegnare ad avere più scelte permette di ampliare la propria mappa, una visione del mondo allargata offre più possibilità di scelta rispetto alle modalità, al cosa e al quale, rende l’essere umano anche più adatto al cambiamento. Che cosa succederebbe se non lo facessimo?

Poiché se un cieco guida un altro cieco, tutti e due cadranno in un fosso.

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