Art Disruption: Market highlights

L’aggiudicazione settembrina (2-9 Settembre) dell’Asta “APE IN!” dei due lotti NFT BOARED APE di proprietà della recentemente costituita nel paradiso fiscale del Delaware YUGA LABS realizzata online da Sotheby’s New York sta mantenendo viva l’attenzione sugli NFT.

In effetti gli oltre $24 milioni sborsati per il primo lotto con 101 scimmie oltre a sei “sieri” per replicarle (un po’ come accaduto di recente con “Replicator”, con aggiudicazione di oltre 5 milioni da Phillips) e i quasi 2 milioni per la versione delle 101 scimmie in forma di cani del secondo lotto rappresentano una posizione da podio, quanto a realizza, in questo nuovo comparto, dietro i quasi settanta milioni dell’ormai leggendaria aggiudicazione da Christie’s di “Everydays” di Beeple e i 62 per l’NFT dell’opera d’Arte più grande del Mondo di Sacha Shafri        ( “Journay of the Humanity”).

E BOARED APE si piazza anche fra i primi tre progetti più scambiati sul Mercato, dopo Art Blocks e i famosissimi Crypto Punks. Se alle Case d’Asta i risultati di vendita di NFT non sono mancati (con la notazione che quasi sempre gli acquirenti sono esponenti di primo piano di quel mondo tecnologico che “retrosta” al fenomeno), così come pure per varie piattaforme specializzate quali Super Rare e Nitfly Gateway (molto attiva, fra gli altri, sulle opere digitali di Pak, già protagonista di recenti aggiudicazioni monstre da Sotheby’s), galleristi e dealer restano per ora in un angolo, col 5% attraverso loro della spesa totale del Mercato degli NFT.

Per loro il primo semestre 2021 parla di circa il 12% di spesa dei loro collezionisti in Arte digitale (comprensiva cinema e video), che sale al 16% per i clienti più “capienti” HNWI (i quali sono stati recentemente campionati rispetto alla loro intenzione di effettuare acquisti di Arte digitale a 12 mesi, risultando che metà lo faranno), i cui “millennials” fanno la parte del leone, con una spesa media di $20.000 ni primi sei mesi del 2021.

Per altro verso, le vendite di opere d’arte effettuare utilizzando canali digitali attraverso galleristi e dealers sono raddoppiate, rappresentando un terzo di tutte le vendite (che diventa il 37% considerando anche le visual rooms delle fiere in cui dealers e galleristi espongono), grazie, quanto a primi acquisti attraverso i canali digitali, al 38% di nuovi clienti e al 25% di clienti giù esistenti.

Sempre più i principali ambiti in cui si articola l’Art disruption su cui si sta concentrando l’attenzione degli operatori e del mercato si confermano le creazioni artistiche prodotte da intelligenze artificiali, le tokenizzazioni di opere d’arte digitalizzate, l’asseverazione attraverso la Blockchain delle opere d’arte ed il pagamento delle medesime attraverso le criptovalute.

Paolo Turati

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