Le aggiudicazioni in forte crescita di prezzo (anche dieci vote in due anni) iniziate a Hong Kong (e ha senso: in Cina sono in effetti molto amanti delle opere calligrafiche) e che in questo 2021 del suo Centenario, da Sotheby’s, hanno raggiuto addirittura Milano delle opere di Georges Mathieu (in specie quelle a cavallo anni ’90, più facili da trovare, con sfondo spesso rosso e nero, con colature e recanti segni più grandi e appariscenti) possono forse confermare che il Mercato dell’Arte stia ritornando sui grandi Maestri informali e astratti in specie europei negletti per decenni. Lo si è constatato nel recente passato sui lavori ortogonali di Peter Halley e lo stesso Christo, in questo caso a seguito della sua recente scomparsa, ha visto le sue opere transate con un rialzo medio di un bel 30-50% con qualche puntata al rialzo clamorosa (anche qui decuplicando il prezzo di un paio di anni prima), come su almeno un paio di “Umbrella” che hanno superato ampiamente il milione. Tre o quattro anni fa lo stesso Josef Albers a visto le sue opere quintuplicare in valore in pochi mesi dopo un’operazione partita sulla Collezione di Lesley Weddington “portata” da grandi Galleristi come David Zwirner e anche il Mercato di Hans Hartung risulta consolidarsi al rialzo di mese in mese (non stranamente – e lo dico come Curatore di importanti Mostre internazionali passate dell’Artista franco/tedesco – valendo lo stesso discorso fatto sopra per Mathieu) specie sulle opere degli ultimi due o tra anni della sua vita realizzate giocoforza (la sua disabilità si era aggravata con l’età) con l’aerografo. Questo movimento, in cui ci si aspetta che vengano prima o poi coinvolti grandi Maestri italiani come Emilio Vedova, non deve stupire, anzi: è del tutto fisiologico e anche “giusto” in un Mercato globale che vede Artisti di Ultra-contemporary, da Matthew Wong ad Adrian Gehnie, spesso neppure storicizzati realizzare molti milioni per ogni singola opera venduta in asta. Se fossimo in una Borsa Valori orientata al rialzo andremmo a cercare le azioni rimaste indietro e allora, fra il serio e il faceto, proponiamo qualche nome su cui puntare. Qualche “movimento” di fondo si sta constatando (prime di copertina di aste, non “marquee” ma comunque di Case importanti, comprese: Paul Jenkins – Phenomena Alchemist’s Furnace, | Heatwave: Online Auction London Wednesday, July 14, 2021, Lot 3 | Phillips) su Paul Jenkins, di cui il prossimo anno ricorre il decennale della morte e nel 2023 il Centenario. Ci verrebbe di pensare di tenere d’occhio anche Sam Francis, sebbene il suo livello medio di prezzo sia già nettamente più alto ma forse non allineato al reale valore del Maestro. Chi è molto indietro è certamente Victor Vasarely, Caposcuola dell’Optical Art, così come Roberto Matta, l’ultimo grande Surrealista, e anche Karel Appel, iniziatore dei Cobra, non è che brilli come pivot del Mercato dell’Arte. Ovviamente non sono sollecitazioni all’investimento, quelle che stiamo dando. Ma anche solo approfondire la Storia di questi grandi Artisti può essere un buon motivo per spenderci un po’ di attenzione.
Paolo Turati
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