L’essere umano appartiene ad una specie enormemente abitudinaria. Necessita di rituali e di esercitare la sua espressione vitale nel 99% dei casi sempre nella stessa maniera.
Tutto ciò che è nuovo e diverso di solito spaventa, perché si ha mancanza di conoscenza. Ci si sente al sicuro solo nella cosiddetta “zona di comfort”.
In questo momento più che mai siamo costretti a confrontarci con un’esperienza mai vissuta in precedenza.
Ma vorrei riflettere un attimo.
Prima, quello che consideravamo ordinario, ci vedeva attori di un “fare umano”.
Adesso siamo costretti ad uno “stare” e quindi “essere umano”. La separazione/divisione (dal greco “diaballo” = diavolo = scindo, separo, divido) è una delle più gravi frustrazioni nell’esistenza; ma ci sta forse facendo riscoprire l’unità (sempre dal greco simballo = simbolo = unisco), l’identificazione nella comunità, com-passione, giustezza, rispetto del dolore, ricerca del senso dell’esistenza….
Invito quindi a domandarsi se la normalità di prima fosse, invece, il vero problema.
Le persone sono equipaggiate dalla nascita di un istinto di sopravvivenza che le porta, si, ad allontanarsi da ciò che non è simile, perché la differenza è normalmente fonte di resistenza. Ma è proprio fuori dall’abitudine che ci è riservata l’opportunità di apprendere, l’opportunità di ottenere risultati (non esistono mai fallimenti ma solo grandi possibilità di imparare: citando Edison, “Non ho fallito. Ho solo trovato solo 10000 metodi che non hanno funzionato”).
Restare costantemente in una zona di agio ci impedisce il confronto, la crescita, gli stimoli, la creatività, come se si vivesse un una bolla di sapone, un’area dove la routine rischia di diventare stagnante, e dove l’abitudine inibisce la nostra capacità di percepire la straordinarietà del mondo. Imparare ad espandere i propri limiti può essere un buon allenamento, sia mentale che pratico, per un’evoluzione soddisfacente e arricchente.
Scegliamo movimento invece di stallo. Ora più che mai.
Perché la vita comincia dove finisce la zona di comfort.