Top lot ranking “number one” con 4 milioni “semi-tondi” (con le commissioni, sestuplicando la stima minima) per il piccolo ma stupendo Dalì del ‘58 (“Rose mèditative”) da Sotheby’s per la soddisfacente vendita di Surrealismo della Settimana di Art Basel Paris, che ha portato il 18 Ottobre nelle casse della storica Maison inglese oltre 23 milioni grazie anche a “L’incendie” e a “Le leçon de choses” di Magritte, rispettivamente a, con le commissioni, oltre 3 e quasi 4 milioni e a Kay Sage (che con 1 milione quintuplica la stima minima col suo capolavoro “Other answers”).
Bene anche Mirò con 3 milioni di incasso totali su due sue opere di buon livello. Nella stessa serata, buon andamento anche per “Modernitès”, una Sessione che ha consentito alla Casa d’Aste di Patrick Drahi di aggiungere altri 36 milioni di incasso al totale parigino.
Ottima intonazione per le due “Maschere” in terracotta simili tra loro di Fontana (5 milioni, assieme quadruplicando le stime minime), quasi i 15 milioni realizzati per i 5 importanti lavori di Dubuffet (di cui due oltre i 6 milioni ciascuno), nonché 2 i milioni per una bella “Mappa” di Boetti e, sostanzialmente, altrettanti per tre “oneste” tele, rispettivamente, di Gauguin, Calder e Renoir, il tutto a delineare una vendita “in solidità” basata su un Catalogo di qualità con stime adeguate a questo momento storico.
Decisamente accettabile (98% di “aggiudicato” grazie anche a stime ragionevoli) ma senza entusiasmi particolari (sono lontani i tempi in cui un “super” Fontana, un “ultra” Burri, un “iper” Manzoni o uno “stra” Pascali facevano segnare prezzi fra i 7 e i 15 milioni da soli) la Sessione principale di Christie’s, tenutasi il giorno dopo. “Avant-Garde(s) including Thinking Italian (cioè la vecchia Italian Sale che si teneva anni fa a Londra)”, ha visto un po’ di top lots battuti a livelli di stima minima e anche sotto (quali uno storico lavoro di Castellani, il cui mercato appare sempre debole, come pure uno di Schifano).
La cinquantina di milioni incassati evidenziano, come “addendi”, talune aggiudicazioni non di meno piuttosto significative di Maestri ‘evergreen’ in specie internazionali.
In primis Joan Mitchell, con oltre 4 milioni per il suo top lot, come pure è riuscito a fare Zao-Wu-Ki; Lucio Fontana con 3,5 milioni (per un 4 tagli su sfondo rosso con un ulteriore milione di incasso per un 5 tagli su sfondo blu); Kazuo Shiraga con 2,5 milioni (parimenti a Nicolas De Stael per “Fleur rouges”) per il suo lavoro del 1962 “Chikeisei Saienshi”; e, inoltre, Domenico Gnoli (1 milione per “La robe rouge”), Fernando Botero (2 milioni per “Nightlife”) e Alighiero Boetti, con un’aggiudicazione leggermente sotto il milione per gli Aeroplani della foto di cui sopra che ho scattato personalmente (devo riconoscere che dal vivo l’opera appariva davvero imponente e abbacinante).
Paolo Turati